IL MUSEO
ITALIANO
Fra le vallate del Chienti e del Potenza, protetta da mura medioevali, Macerata si erge sulla sommità di una collina aprendo la vista al mare da un lato e alla montagna dal versante opposto. E' qui che dal 1986 nel laboratorio di tessitura “La Tela di Ginesi e Varagona” trasmettiamo la tipica tradizione tessile dell’entroterra marchigiano. Al di là dell’antica Porta di S. Giuliano, patrono della città, nei locali di una vecchia falegnameria in prossimità del centro storico, abbiamo sviluppato un progetto che ha unito in sé il valore artistico, artigianale, culturale e didattico di un’attività così globalmente radicata tale da rappresentare parte del patrimonio dell’ intera società.
Le stanze che si susseguono oltre l’entrata del nostro laboratorio, raccolgono da molti anni oggetti e memorie di un’arte che è stata capace di testimoniare il progresso culturale dell’uomo nel corso dei millenni.
Il telaio è uno strumento attraverso il quale egli per lungo tempo ha potuto esprimere il proprio mondo interiore, soddisfare il suo bisogno di protezione, entrare in relazione con sé stesso e con l’Altro e intervenire quale soggetto in grado di trasformare cultura e storia. La sua struttura si è andata facendo sempre più complessa in modo direttamente proporzionale allo svilupparsi della capacità cognitiva dell’uomo ed al suo adattamento alle diverse situazioni ambientali.
Documenti storici, avallati da ritrovamenti archeologici e testimonianze della letteratura, ci indicano come nel 3000 a.C. in Egitto era in uso il telaio orizzontale a terra e intorno al 2500 a.C. il telaio verticale con l’ordito teso da pesi, per la tessitura delle stoffe e dei tappeti. Tuttavia la presenza di resti tessuti e di fusaiole databili al 7160- 7000 a.C. nel sito di Jarmo, nell’Iraq nord-occidentale, e di reti, funi, stuoie, filati, fili ritorti soprattutto di lino, di tessuti e fra questi una tela tinta di azzurro e decorata con perline e conchiglie ritrovati nella Grotta di Hemel nel deserto della Giudea, in Palestina, ci testimoniano quanto la cultura tessile sia più antica e radicata di quanto possano dimostrare le fonti relative allo strumento telaio.
Conoscere il telaio come oggetto, la sua struttura e tutti gli elementi che lo compongono e che servono per il suo funzionamento è interessante per scoprire che, se in fondo per tessere non si ha bisogno che di povere cose: un ordito, una trama e un bastone (subbio), eppure tutto è segno di un cammino che nei millenni l’uomo ha percorso lasciando dentro la memoria umana tracce profonde. Noi che del telaio facciamo uso, per i nostri fini professionali, creativi e culturali, sappiamo che ogni gesto, ogni conto, ogni accorgimento, è frutto di un’esperienza antica e di antichi gesti ai quali attingiamo per fare nuove cose.
Per questo proponiamo un’esperienza culturale legata a tre ambiti di un percorso museale quale invito a riscoprire la tessitura come uno fra i linguaggi dell’arte, a riconoscere nella tecnica tessile la grammatica del linguaggio simbolico di cui il tessuto sarà l’espressione e per offrire, al tempo stesso, nella percezione dell’armonia dell’insieme, l’opportunità di sperimentare il collegamento fra la natura e i suoi elementi e la capacità creativa dell’uomo.
Riproduzione antico telaio a pesi
Reproduction of an antique vertical loom with weights