Parole, poesie e racconti.... dalla fibra al filo e al tessuto
Parole
- PENSUM - participio passato del verbo pendere, e significa pesato, esaminato, giudicato e anche, giudicato...significa lavoro da svolgere, perso da cui sgravarsi. Da questo vocabolo trae origine la parola Pensiero (digitare per scaricare il contenuto)
Racconti e poesie
Intreccia la tua tristezza
Mia nonna diceva che quando una donna si sentirà triste, quello che potrà fare è intrecciare i suoi capelli: così il dolore rimarrà intrappolato tra i suoi capelli e non potrà raggiungere il resto del corpo.
Bisognerà stare attente che, la tristezza, non raggiunga gli occhi, perché li farà piangere e sarà bene non lasciarla posare sulle nostre labbra, perché ci farà dire cose non vere;
che non entri nelle tue mani – mi diceva – perché tosterà di più il caffè o lascerà cruda la pasta: alla tristezza piace il sapore amaro.
Quando ti sentirai triste, bambina, intreccia i capelli: intrappola il dolore nella matassa e lascialo scappare quando il vento del nord soffia con forza.
I nostri capelli sono una rete in grado di catturare tutto: sono forti come le radici del vecchio cipresso e dolci come la schiuma della farina di mais.
Non farti trovare impreparata dalla malinconia, bambina, anche se hai il cuore spezzato o le ossa fredde per ogni assenza.
Non lasciarla in te, con i capelli sciolti, perché fluirà come una cascata per i canali che la luna ha tracciato nel tuo corpo.
Intreccia la tua tristezza – mi disse – intreccia sempre la tua tristezza.
E, domani, quando ti sveglierai con il canto del passero, la troverai pallida e sbiadita tra il telaio dei tuoi capelli.
Paola Klug
La tessitrice d'anima
C'è una tessitrice che vive nell'anima di ogni donna, che guarda il tempo come fosse una grande sfera ed i suoi doni, aghi con cui dar forma alla vita.
La tessitrice dell'anima impara a riconoscere i rami morti della propria vita, e attraverso l'alchimia ella li trasforma in nuovi nodi che le permettono di continuare a tessere la vita.
Per questo si dice che quando arrivi alla casa di una donna che tesse l'anima devi essere molto attenta :
se entri e lei ti regala una pipa, un tappeto intessuto dalle sue mani o una storia, in realtà ti sta mostrando quello che in te non è stato domato, chiavi fondamentali per risvegliare la tessitrice d'anima che dorme dentro di te, o anche una storia per trovare una nuova visione.
Perchè ciò che non farà mai una donna tessitrice o donna ragno, è perder tempo.
Le storie che raccontano le donne tessitrici dell'anima nascono per ricordare alla donna la sua grande capacità di rinascere a se stessa e il suo potere di trasformare anche un'arida terra in un paradiso.
C'è un momento nella vita della donna moderna, in cui essa si trova davanti ad un bivio di cui nessuno le ha parlato: da un lato trova il cammino dell'educazione del mondo patriarcale nella quale è nata, dove incontra fili inutili per intessere la vita dell'anima, ed è così che si accorge dei modelli troppo stretti, della tela poco malleabile e della mancanza di fantasia.
Dall'altro lato incontra la via dove deve cercare il proprio filo che quasi mai è visibile agli occhi, ma è il cuore che lo riconosce e che consegna alla donna il dono di intrecciare la propria strada con l'eredità delle antiche donne e di tutte le donne.
Dove andare?
Come trovare il filo?
Come iniziare a tessere la vita e sentirsi completa?
Così inizia la tessitura della vita, una storia di guarigione ricamata insieme con le storie di molte donne che per generazioni hanno imparato il linguaggio dell'anima per raggiungere il luogo nascosto di se stesse.
Tracciarono mappe di vita con i racconti delle loro nonne e con le leggende hanno ricucito pezzi dei cuori infranti.
L'Odissea del viaggio della protagonista ha la struttura simile alla tragedia greca: a volte le donne devono morire per rinascere, devono ghiacciarsi per scoprire cosa le fa sciogliere, devono esaurirsi per imparare a dominare le proprie energie ed è così che imparano ad usare l'alchimia delle emozioni e trovano dentro se stesse i fili che intessono tutto.
La tessitrice d'anima insegna che la vita non si ferma, va sempre avanti.
Elena García Quevedo
"Questo noi sappiamo: la Terra non appartiene all'uomo è L'uomo che appartiene alla terra.
Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce alla famiglia.
Non è stato l'uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo.
Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso."
(capo Seattle)
La tessitrice
Mi son seduto su la panchetta
come una volta ... quanti anni fa?
Ella, come una volta, s'e' stretta
su la panchetta.
E non il suono d'una parola;
solo un sorriso tutto pieta'.
La bianca mano lascia la spola.
Piango, e le dico: Come ho potuto,
dolce mio bene, partir da te?
Piange, e mi dice d'un cenno muto:
Come hai potuto?
Con un sospiro "quindi la cassa
tira del muto pettine a se'.
Muta la spola passa e ripassa.
Piango, e le chiedo: Perche' non suona
dunque l'arguto pettine piu'?
Ella mi fissa timida e buona:
Perche' non suona?
E piange, piange — Mio dolce amore,
non t'hanno detto? non lo sai tu?
Io non son viva che nel tuo cuore.
Morta! Si', morta! Se tesso, tesso
per te soltanto; come, non so:
in questa tela, sotto il cipresso,
accanto alfine ti dormiro'
Giovanni Pascoli
LA TESSITURA
Mentre la carne al fuoco cuoce,
mentre lievita il pane,
mentre i miei figli conducono il gregge
e il mio uomo a cavallo li segue,
filo la lana.
Molte matasse, per molti giorni.
Molti giorni di sonno e di cibo,
molti giorni di pascolo e caccia,
che il tempo consuma.
Con fuso e filo siedo al mio telaio,
su una pelle d'agnello.
Penso al motivo
da mia madre insegnatomi.
Me lo ricordo bene,
lento lo vedo crescere.
Farò una coperta uguale a quella
che mia madre fece, e la madre di lei.
Lascerò un piccolo buco
per il Ragno Divino,
che insegnò alla prima di noi
a usare il telaio.
La Donna Ragno così potrà sapere
che la gente ricorda
e che non dimentica mai.
E tutto è bellezza,
tutto è bellezza,
tutto è bellezza.
(Poesia Navajo)
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